Un oggetto “artificiale” è apparso nei campioni dell’asteroide Ryugu

È trascorso oltre un anno da quando i resti dell’asteroide Ryugu sono stato estratti, dalla missione Hayabusa 2.
Era il dicembre del 2019, e durante questa operazione degli scienziati furono incaricati di ispezionare i campioni di questo asteroide.

Questo era distante oltre 300 milioni di chilometri dalla Terra.
Il 6 dicembre 2020 la sonda è rientrata sul nostro pianeta e in questi giorni gli scienziati hanno cominciato le delicate procedure di analisi per verificare i contenuti riportati.

Durante questa operazione, però venne ritrovato anche un oggetto artificiale, dalla dubbia origine.
Le immagini della scoperta vennero diffuse mediante l’account Twitter dell’agenzia spaziale giapponese che si occupava della missione, la JAXA.

Come potete vedere dalle immagini, tra le varie rocce e i frammenti, possiamo identificare un oggetto, dalla chiara matrice artificiale.
Sono state rilasciate moltissime teorie in merito alla sua natura, e la principale era quella fornita dallo stesso dipartimento scientifico, che lo identificava come un semplice pezzo di alluminio che si era separato dal corno del campionatore.

In ogni caso le autorità scientifiche hanno dichiarato che avrebbero indagato accuratamente, per riuscire a dare una risposta alle molte domande.
Da pochi giorni l’agenzia ha riferito che nelle telecamere sono anche state rilevate delle particelle nere.

Un’altra scoperta davvero molto importante, legata a questo asteroide è che conteneva il primo campione di gas, proveniente dallo spazio profondo, che mai sia stato analizzato dall’uomo. Questo ci permetterà di determinare moltissime caratteristiche che ancora ci sono sconosciute.

Ovviamente nel mondo virtuale, le immagini riportate hanno scatenato moltissimi commenti, e tanti utenti hanno cominciato a manifestare il loro interesse, per il ritrovamento di tecnologia extraterrestre.
Una cosa è sicura, che siamo soli o no nell’universo, a volte basta davvero poco per stimolare la fantasia di tantissimi individui e prima di gridare “al lupo” bisognerebbe assicurarsi davvero di ciò che ci troviamo davanti.