“Se non ti piace cerca un'altra scuola!”: il discorso di una preside che vieta cellulari e piercing

«Se non ti piace, cerca un’altra scuola», il direttore che ha vietato cellulari, piercing e appuntamenti

Preside donna della scuola impone regole pesanti, togliendo i cellulari e vietando gli appuntamenti, scatenando reazioni di tutti i tipi

“Se non segui le mie regole cerca un’altra scuola”! Questo è il messaggio che la preside di un istituto ha lanciato ai suoi studenti, costringendoli a scegliere se rispettare le sue imposizioni o iscriversi ad un’altra scuola. Quanto affermato dalla preside Olga Narvàez ha lasciato a bocca aperta migliaia di persone.

“Se non ti piace cerca un'altra scuola!”: il discorso di una preside che vieta cellulari e piercing
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Questa donna è la responsabile della scuola Misael Pastrana Borrero de Rivera di Huila, in Colombia. Di recente, un suo intervento è diventato virale in rete ed ha scatenato una vera e propria valanga di critiche, polemiche e rimproveri.

La preside ha infatti tenuto una sorta di comizio di fronte ai suoi studenti, rivelando quali sarebbero state le nuove regole della sua scuola. La Narvàez ha sancito un particolare regolamento scolastico, che tutti gli studenti saranno obbligati a rispettare.

Alcune delle regole indicate, tuttavia, sono decisamente fuori dalla norma. La preside ha imposto ai suoi studenti rigidissimi vincoli, come ad esempio il divieto di presentarsi a scuola con un cellulare. La Narvàez ha proibito la possibilità di sfoggiare dei piercing oppure di tingersi i capelli.

Inoltre, tra le regole più dure che i suoi giovani studenti dovranno seguire, se vorranno rimanere a studiare nella sua scuola, c’è il divieto assoluto di avere rapporti con compagni del genere opposto. La Narvàez ha vietato gli appuntamenti!

Secondo questa la scuola è un posto legato unicamente all’apprendimento e tutte le altre abitudini, tipiche dell’età giovanile, sono solamente una distrazione. La preside ha detto chiaramente che: “Personalità libera significa che sono una brava persona, non una persona con lunghi capelli viola”.

Tantissime persone sono rimaste sconvolte dalle dichiarazioni della donna, che sono state considerate come più adatte ad un carcere che ad un istituto scolastico. La Narvaèz tuttavia non si è lasciata scomporre dalle critiche ricevute, ed ha insistito, invitando i genitori dei ragazzi insoddisfatti a ritirarli dalla sua scuola.

Le sue parole hanno generato un vero e proprio caos in rete. Migliaia di persone si sono scagliate contro le sue restrizioni, considerandole assolutamente dittatoriali. Molti genitori hanno anche chiesto alla preside di dimettersi dal suo ruolo, dato che il suo unico interesse sembra essere quello di creare degli automi privi di qualunque personalità.

La preside tuttavia continua a difendere le sue opinioni, indicando che strumenti come il cellulare stanno atrofizzando il cervello dei ragazzi e che frequentare una scuola significa adattarsi alle sue regole, a prescindere da quanto possano sembrare dure.

Il preside vieta cellulari, piercing e coppie a scuola: “Se non ti piace cerca un'altra scuola”
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La donna ha però ricevuto anche il sostegno da parte di una piccola parte della comunità virtuale. Costoro hanno fatto notare che se le regole della Narvàez sono state approvate dall’assemblea dei genitori, significa che c’è una maggioranza di questi che le ritiene opportune.

Tra i suoi sostenitori ci sono principalmente quei genitori che vedono con preoccupazione i cambiamenti subiti dalle ultime generazioni. I ragazzi di oggi sembrano aver perso completamente il rispetto per la scuola e per i suoi valori, e un trattamento così “radicale” potrebbe essere la soluzione ideale per rimettere tutto al proprio posto.