La mamma costringe suo figlio ad indossare abiti di seconda mano per aver riso dell’abbigliamento degli altri bambini

Ancora oggi sentiamo spesso parlare di episodi di bullismo tra adolescenti, sia nell’ambiente scolastico che tra gruppetti di amici. Molto spesso queste dinamiche sono causate da comportamenti che i giovani imparano involontariamente in contesti privati, come quello familiare. Questi atteggiamenti si rispecchiano poi nelle cerchie tra coetanei, e finiscono per creare sofferenza e demoralizzare coloro che sono emotivamente più deboli.

Una mamma della Georgia (Stati Uniti), di nome Cierra Brittany Forney, ha scoperto che il proprio figlio prendeva in giro i suoi compagni di scuola. Il motivo di queste derisioni era legato al fatto che alcuni degli altri ragazzini indossavano spesso dei capi di abbigliamento non firmati. Alcuni di questi si recavano a scuola con vestiti economici o anche di seconda mano.

Quando Cierra Brittany Forney è venuta a conoscenza delle prese in giro che il proprio figlio rivolgeva agli altri ragazzini ha deciso di intervenire. Si è informata su quali fossero i negozi dove i compagni di scuola del figlio erano soliti acquistare il loro vestiario. Ha portato il giovane in uno di questi negozi e con soli 20 dollari gli ha comprato dei vestiti che avrebbe indossato per tutta la settimana.

Stando a quanto ha raccontato la stessa donna, il figlio inizialmente ha pianto e ha visto tutto questo come una sorta di punizione. Ma la mamma si è seduta al suo fianco e ha cercato di spiegargli come lei non stesse affatto cercando di umiliarlo. Al contrario voleva fargli capire come si possono acquistare dei bei vestiti anche senza spendere moltissimi soldi.

Cierra Brittany Forney

Gli ha fatto notare come la loro famiglia vivesse in una condizione più agiata rispetto a quella di altri suoi compagni di scuola. Quindi il ragazzino è cresciuto in condizioni più fortunate rispetto agli altri, e allora la scelta della donna serviva a sensibilizzarlo su questi temi. Ponendo il proprio figlio nella stessa condizione dei compagni, lui avrebbe potuto imparare a guardare gli altri alla pari.

Ha condiviso un post sul proprio profilo Facebook in cui spiegava la situazione e le motivazioni della sua scelta. Molti utenti l’hanno attaccata, sostenendo che in questo modo lei stesse solo cercando di umiliare il figlio. Altri invece hanno elogiato il suo gesto, sia per aver notato il suo atteggiamento scorretto, sia per aver cercato una soluzione. E voi cosa ne pensate?