Fino a 3.000 €, queste monete rare possono valere una piccola fortuna. Meglio controllare!

Se possedete una collezione di monete antiche, controllate immediatamente se tra di esse si trova un pezzo particolare, dato che potrebbe valere ben 3000 euro!

I collezionisti di monete antiche e rare sanno benissimo che non sempre l’aspetto di una moneta o la sua datazione, indicano esattamente il suo vero valore.
Ci sono moltissimi fattori da considerare, come ad esempio la rarità dell’edizione, la condizione fisica dell’esemplare e la presenza di eventuali difetti di fabbrica.
Esistono monete che da sole rappresentano un vero e proprio tesoro e certi collezionisti sarebbero disposti a pagare cifre veramente straordinarie, per metterci le mani sopra.
Se per esempio, tra le monete che avete in casa e che magari avete ereditato da un vostro nonno o che avete ritrovato in qualche vecchio cassetto, doveste trovale le vecchie 20 lire di re Umberto I, risalenti agli anni di conio di fine 1800, sareste davvero fortunati.
Innanzitutto questa moneta è di oro 900/1000 e il suo diametro è esattamente di 21 millimetri.
Ha un contorno rigato e un peso di 6,45 grammi.
Questi pezzi sono stati coniati tra il 1879 e il 1987, ma sono tre le annate che risultano veramente rare:

Credit: wikimedia/filippo speranza

1. Quella coniata nell’anno 1883
Il suo valore, se conservata in ottime condizioni, raggiunge i 3 mila euro e pertanto è davvero un piccolo tesoro in miniatura.

2. Quella coniata nell’anno 1885
In questa versione, se tenuta in fior di conio, il suo valore si attesta intorno ai 1850 euro.

3. Quella coniata nel 1884
Questa moneta, coniata solamente in 9775 pezzi raggiunge un valore di 1600 euro. Anche se è solamente la metà rispetto a quella coniata l’anno precedente, si tratta sempre di una cifra di tutto rispetto.

Anche altre versioni di questa moneta raggiungono cifre elevate, che tuttavia non sono paragonabili a quelle che vi abbiamo già presentato.
Quella coniata durante l’ultimo anno di produzione, il 1987 si aggira intorno ai 399 euro, mentre quella del primo anno, il 1879 non supera i 250.