Il padre scrive una commovente lettera alla figlia con Trisomia21 per il suo matrimonio

Accompagnare la propria figlia all’altare è senza dubbio una delle emozioni più speciali che un padre possa desiderare di vivere, durante il corso della propria vita. Quando questi momenti arrivano, racchiudono una miriade di sensazioni e per un padre non è sempre facile dover “lasciare” la propria bambina.

Per Paul Daugherty, un giornalista sportivo di Cincinnati, in Ohio, queste emozioni sono state incredibilmente forti. La figlia di Paul, Jillian, è affetta dalla sindrome di Down, e per tanto tempo il padre non ha mai pensato di poter vivere con lei un evento del genere.

Tuttavia, la ragazza ha raggiunto diversi traguardi nel corso della sua vita, e tra questi c’è stato anche quello di diventare la moglie di Ryan Mavriplis. Quando è arrivato il fatidico giorno in cui Jillian sarebbe diventata la sposa di Ryan, Paul era incredibilmente commosso.

Poche ore prima di accompagnarla all’altare le ha consegnato una lettera dalle parole davvero dolcissime. Il padre ha espresso in poche parole tutto l’amore che nutre nei suoi confronti e che, anche se non sapeva quali fossero le probabilità che una donna nata con la sindrome di Down, sposasse l’amore della sua vita, era certo che lei le aveva ampiamente superate.

L’uomo ha raccontato sul web di come la figlia avesse incontrato Ryan, dieci anni prima, e di come ogni giorno della sua vita il fidanzato le sia sempre stato accanto. Grazie all’amore di questo giovane, Paul ha potuto cancellare tutte le paure che la figlia vivesse una vita incompleta e quando l’ha accompagnata all’altare era senza ombra di dubbio il padre più fiero e felice del mondo.

Ryan si è rivelato un giovane veramente straordinario e considera Jillian come se fosse la sua principessa, tranquillizzando i genitori di lei da ogni preoccupazione. Paul, d’altro canto, non poteva essere più entusiasta di vivere quel fatidico momento e dopo aver visto la sua bambina vestita da sposa è rimasto letteralmente senza parole, riuscendo solamente a dirle: “Sei bellissima”.