Il giovane trasforma la plastica non riciclabile in tetti più resistenti di quelli convenzionali

Negli ultimi anni si sta sempre di più cercando di ottenere materiali ecologici che rendano più sostenibile la vita sul nostro pianeta. Moltissime società stanno cercando delle valide alternative a prodotti come la plastica o il petrolio, per riuscire a ridurre l’inquinamento del nostro pianeta.
La plastica è tra i materiali con la maggiore possibilità di riciclo, tuttavia anch’essa presenta delle restrizioni, causate dalla presenza di metalli, coloranti e colle al suo interno.

Tuttavia, per risolvere questo problema, un giovane ragazzo indiano di nome Rahul Chaudhary ha sviluppato un metodo particolare, che trasforma i materiali plastici multistrato in materiali da costruzione.

È dal 2014 che questo ragazzo è riuscito ad implementare una tecnologia per trasformare i rifiuti non riciclabili, in dei pannelli utili per l’edilizia.
Con i suoi sistemi, è in grado di creare delle lastre di diversi spessori, che fungono da eccellente alternativa a quelle metalliche o in cemento.
Rahul ja inaugurato un progetto che si chiama “Ricron Panels” e che consente la fabbricazione di questi mezzi, per eliminare e al contempo riciclare, quei materiali che fino ad ora, non avevano alcuno scopo una volta esauriti.

Proprio grazie a questa sua creazione ha ricevuto un importante riconoscimento dall’India, per lo sfruttamento di alternative ecologiche nell’edilizia civile e nell’arredamento.

I pannelli Ricron hanno dimostrato di essere eccellenti e possiedono una longevità maggiore alla lamiera, al compensato e persino al cemento.
Speriamo che molte altre aziende adottino questo sistema, in modo da ridurre significativamente i carichi di rifiuti plastici che ogni giorno invadono sempre maggiori spazi nel mondo.

A volte basta la giusta idea, per riuscire a promuovere qualcosa di veramente eccezionale.
In questo modo, infatti, oltre ad eliminare molti rifiuti, si riduce la necessità di legno, diminuendo quindi i processi di deforestazione e le attività minerarie, così da promuovere un’economia circolare, riducendo persino le emissioni di gas serra.