La commessa maleducata le dà della “Cicciona”, ignorando chi fosse veramente la sua cliente

Di certo non è giusto né educato giudicare qualcuno in base al suo peso o alle sue caratteristiche fisiche. Eppure, spesso leggiamo storie di persone che discriminano chi non rientra nei canoni di bellezza convenzionali.

In realtà, spesso ignoriamo che non ci sono misure giusti, canini entro i quali tutti dovrebbero rientrare. Ognuno è com’è e non abbiamo il diritto di discriminarlo o criticarlo. Oggi vi racconteremo proprio una storia che ha come protagonista una donna discriminata, criticata e insultata solo perché in sovrappeso.

La donna era andata in un negozio d’abbigliamento che apparteneva ad un suo caro amico, ma dopo aver cercato non riesce proprio a trovare nulla della sua taglia. La donna decide allora di chiedere ad una delle commesse per chiedere se poteva procurarle qualcosa di giusto per le sue forme.

La commessa non è stata delle più carine: la giovane donna l’ha guardata in modo strano e le ha detto che il negozio non aveva vestiti grandi abbastanza per donne come lei e le ha suggerito di recarsi nel mercato del vicinato dove avevano abiti per persone “grasse” esattamente come lei.

La donna si è sentita enormemente offesa, le ha gentilmente chiesto di non rivolgersi a lei in quel modo. La commessa non si è scomposta, anzi ha incalzato dicendo che il negozio non vendeva lenzuola per coprire i suoi clienti e che se ciò non le andava bene poteva anche andarsene.

La donna non c’ha visto più e ha chiesto di parlare con il suo supervisore. La commessa intanto ha continuato a gridarle alle spalle le cose peggiori. Improvvisamente, il suo amico, che il caso ha voluto entrasse proprio in quel momento nel negozio, le si è avvicinato. L’uomo ha rivelato alla commessa maleducata che la cliente era una delle sue migliori amiche e ha riferito di aver sentito l’intera conversazione.

L’uomo aveva appena acquisito il negozio dove si trovavano e lo ha detto alla venditrice. L’ha rimproverata e le ha anche detto che tutti devono essere serviti con lo stesso garbo.

La commessa si è dunque rivolta allo store manager, che le ha ribadito le parole dell’uomo, il nuovo proprietario, è chiaramente stata poi licenziata in tronco. Voi che ne pensate dell’intera vicenda? La punizione della commessa è stata giusta o esagerata? Forse, bisognerebbe vivere la stessa offesa per sapere esattamente cosa si prova ad essere umiliati in quel modo.

È davvero una vicenda che dovrebbero leggere tutti i commercianti, per evitare simili spiacevoli episodi.