Infermiera viene rifiutata per aver mostrato le sue curve indossando l’uniforme: “Hanno problemi con il mio corpo”

Una vera valanga di critiche ha ricoperto la vita di un’infermiera, dopo che questa ha caricato un suo video sui social network mentre si mostra in atteggiamenti considerati “inappropriati” con indosso la divisa medica. Erika Diaz è una ragazza di 22 anni, che ha vissuto una situazione davvero complicata, dopo aver condiviso le sue fotografie online, mentre indossava la sua uniforme da lavoro.

La giovane ha voluto mostrare al mondo quanto fossero strette le divise mediche, e lo ha fatto mostrando come le sue curve venivano messe in estremo risalto, dall’abbigliamento particolarmente attillato. Purtroppo la vicenda ha decisamente creato un grande scompiglio e in tanti hanno espresso un parere negativo alla sua azione, ritenendola sconsiderata e poco professionale.

credit: Tiktok/@_erikamdiaz

Secondo Erika, invece, la vicenda va al di là dell’uniforme che indossa e ritiene che il problema maggiore sia legato alle proporzioni del suo fisico. La ragazza è bassa, magra e dotata di un corpo davvero sensuale, con delle curve decisamente abbondanti e in molti non hanno esitato a lanciarle ogni sorta di accusa.

Tra i vari commenti che ha ricevuto ci sono sia quelli di chi accusa la donna di essersi sottoposta ad interventi estetici, e di mostrare un corpo “finto”, e altri che invece non la ritengono opportuna per svolgere un lavoro all’interno della professione medica, in quanto troppo “hot”.

credit: Tiktok/@_erikamdiaz

Erika ha voluto spiegare in un video il suo parere, rivelando che bisogna saper andare oltre le apparenze e non giudicare una persona solamente dal suo aspetto o da ciò che pubblica sui social. La giovane ha due lavori, è una volontaria e sta ancora portando avanti il suo percorso di studi.

Questa ragazza dedica la sua vita agli altri e l’opinione di chi non la conosce non ha alcuna rilevanza per ciò che fa, né per quanto riguarda il suo aspetto. Nonostante queste spiegazioni non mancano coloro che continuano ad aggredirla, invitandola ad acquistare degli abiti più proporzionati alla sua taglia.

Fortunatamente, ci sono anche coloro che sostengono la donna e che non vedono nulla di sbagliato nel suo modo di essere e nell’aver voluto mostrare il suo aspetto al mondo. La nostra professionalità non è legata necessariamente al look che indossiamo e alla forma del nostro corpo, ma al modo con cui interagiamo con le altre persone e alla devozione e al rispetto che manifestiamo in ogni singolo aspetto della vita.