Gli studenti trovano telecamere nascoste nel bagno della scuola

La riservatezza di una persona è uno dei diritti fondamentali di ogni essere umano. Tuttavia, sembra proprio che alcuni individui ritengano di poca importanza la necessità di privacy altrui e quindi non provano alcuna vergogna ad invaderla in modi assolutamente poco delicati.

Una vicenda che ha fatto molto scalpore è avvenuta all’interno di una scuola o per essere più precisi, nei bagni di questo istituto. La scuola incriminata è la Oswaldo Cruz State School di San paolo, e proprio in questo istituto molti studenti hanno scoperto che sia nei bagni degli uomini che in quelli delle donne erano state inserite delle videocamere di sorveglianza.

credit by Twitter/@soobitoca

Ovviamente la questione va sia contro ogni etica che contro il regolamento stesso del Dipartimenti di Stato dell’Istruzione, dato che è assolutamente vietato “spiare” all’interno di un bagno. La scoperta è stata qualcosa di veramente agghiacciante ed ha avuto pensatissime conseguenze sul preside della scuola, che è stato immediatamente licenziato.

Questa storia è venuta a galla quando il preside dell’istituto ha richiamato una studentessa per aver fumato di nascosto, proprio in bagno. Ovviamente il rimprovero era qualcosa di corretto, tuttavia la ragazza non riusciva a comprendere come avesse fatto il preside a scoprirla.

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Come prova per le sue parole, il preside ha presentato alla ragazza delle fotografie, che la immortalavano in quell’atto, con una strana prospettiva dall’alto verso il basso. La vicenda ha insospettito la ragazza e insieme a dei suoi compagni hanno indagato, fino a scoprire che il preside aveva fatto installare delle videocamere nei bagni.

Monitorare segretamente i momenti privati degli studenti è qualcosa di assolutamente deplorevole e la vicenda ha fatto infuriare gli alunni, i loro genitori e moltissime altre persone. Le conseguenze non hanno tardato ad arrivare e sicuramente per il responsabile non sarà affatto facile trovare nuovamente lavoro, dato che sembra preferire invadere illegalmente la privacy dei suoi studenti piuttosto che pensare alle reali necessità della sua scuola.