Il poliziotto ferma l’uomo che pensa sia suo figlio morto. Poco dopo vede cosa c’è sul cruscotto

Perdere un bambino, il proprio figlio, deve essere la cosa più terribile del mondo, un incubo per un genitore. È difficile superare la perdita di una parte di te. Questa sensazione, la conosce bene William Jazwinski che un giorno, mentre era fuori in macchina, in una comunissima mattina in aprile, vide un’auto di polizia che lampeggiava cercando di farlo accostare e attirare la sua attenzione.

William si è fermato immediatamente.  William, all’ufficiale di Polizia che si avvicinò al suo finestrino, chiese cosa avesse fatto di sbagliato, se stesse guidando troppo velocemente. L’ufficiale, in realtà, voleva solo ringraziare William per il suo servizio militare.

William capì che l’ufficiale aveva visto l’adesivo militare posto sul paraurti, sul retro del suo camion. L’ufficiale ha chiesto a William dove aveva servito, e William ha risposto che era stato in Iraq per 15 mesi. Fu allora che l’ufficiale cominciò spiegare perché fosse così grato ai militari.

Il poliziotto ha infatti detto a William che suo figlio ha anche servito da militare in Iraq, ma non è mai più tornato. William, ovviamente, sentendo questo racconto, si commosse. Poi l’ufficiale notò una bandiera americana sul cruscotto. Era identico alla bandiera che aveva ricevuto quando fu informato della morte di suo figlio.

Fece così un’ultima domanda a William: chiese se poteva dargli un abbraccio: “Mi ricordi mio figlio. Pensavo fossi lui. Non riesco più a riprendermi della sua perdita” disse l’ufficiale. William non se lo fece ripetere più volte, scese dal camion per dare all’ufficiale l’abbraccio che aveva chiesto. Ma non fu il loro un abbraccio ordinario. I due uomini gridarono e si abbracciarono, duri e lunghi.

William era appena uscito da un programma di riabilitazione PTSD (post-traumatico) e un abbraccio era proprio quello di cui aveva bisogno lui per primo. Dopo, William ha condiviso l’evento sulla sua pagina di Facebook. Per lui sono arrivate quasi 180.000 visualizzazioni
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Una storia che non si può fare a meno di condividere.